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GIANT EAGLES

by wp_13480744

Non credo servano grosse presentazioni per i pop-punkers olandesi Giant Eagles…vengono da Rotterdam e sono fondamentalmente una creazione di Marien Nicotine (ex-Apers, Windowsill) che insieme a Simon Speechless (ex-Accelerators) ha iniziato questo ambizioso progetto 9 anni fa (!).

Marien nel 2007 lascia gli Apers e creando la sua nuova band i Windoswill sembra dedicarsi totalmente a valorizzare il suo songwriting indirizzato verso l’aspetto più melodico del punk rock stile Ramones. L’ex-Apers per questo progetto chiama a raccolta gli ex-compagni Ivo e Jerry Hormone nonché l’ex-chitarrista degli Accelerators Sander e non sbaglia pubblicando 2 album strepitosi “S/t” (Stardumb/Monster Zero, 2011) e “Showboating” (Shield rec, 2014). Tra queste due uscite Marien e Simon trovano il tempo per pubblicare il primo album di un loro altro progetto chiamato Giant Eagles; “Giant egos” esce solo in vinile per la prolifica etichetta olandese Shield recordings e sebbene il songwriting sia lo stesso dei Windoswill questa creazione gode di un suono tutto suo.

Appena parte “In the backseat”, primo dei 12 brani dell’album, subito emerge il suono del sintetizzatore che accompagna il disco costantemente tra il ritmo trascinante della batteria e il muro di suono di chitarra e basso. Non è facile inserire in modo adeguato un suono del genere in un disco punk rock, molte band ci hanno provato non sempre con risultati convincenti, ma in questo caso possiamo dire che il synth fa la differenza in positivo, dà una marcia in più al disco e rende unica ogni canzone.

“Total war” e “It’s gonna take some time” chiariscono immediatamente i propositi dei Giant Eagles di voler seguire le orme dei Ramones degli anni ’80; “Too tough to die”, “Animal Boy”, “Halfway to sanity” e “Brain drain” sono i riferimenti dominanti di questo album ma anche alcuni altri emergono all’ascolto. Mentre “You lied” e “A Town called Loneliness” fanno l’occhiolino ai Travoltas e “Rather be stupid” va a braccetto con gli Huntigtons di “Get Lost”, “The howl of the wolf” si candida per stare su un fantomatico nuovo disco dei Lillingtons e “Got stabbed” viaggia che è un piacere in direzione Screeching Weasel-Riverdales.

Nel complesso i richiami paiono chiari (ci metterei tra gli altri anche i Misfits) ma il risultato non è scontato grazie alla personalità nel mettere insieme queste influenze con compattezza e carattere: Bye Bye Baby che chiude il disco ne è un altro esempio lampante.

Giant Egos è un album che i fan dei Ramones non possono farsi scappare e uno dei migliori usciti nel 2014…speriamo di ascoltare presto qualcosa di nuovo!

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