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PUNK ROCK RADUNO vs PUNK ROCK HOLIDAY

by PE1994

PRR vs PRH come dire Lookout records vs Fat Wreck Chords? L’accostamento potrebbe essere banale o azzardato, che ne pensate?! Ma com’è andata quest’anno?!

Il Punk rock raduno è un piccolo festival che si svolge da 7 anni (5 edizioni ufficiali più 2 limitate dalla pandemia) a luglio in un piccolo spazio culturale (Edonè) nella città di Bergamo ed è nato con lo spirito di riunire una volta all’anno i punk rockers amanti dei Ramones e delle band che hanno contraddistinto il revival di quel suono avvenuto negli anni ’90 a seguito dell’esplosione dei Green Day. L’etichetta discografica di riferimento per quel tipo di suono era la Lookout records di Berkley che ha lanciato appunto la ormai rock band planetaria capitanata da Billie Joe ed ha fatto uscire i dischi di riferimento del genere di band come Queers, Screeching Weasel, MrT Experience, Groovie Ghoulies, Squirtgun. E’ corretto specificare che nel roaster dell’etichetta c’era spazio anche per connubi noise estremi come i Neurosis, o i paladini dello ska-core Operation Ivy (poi Rancid) o gruppi spudaratamente rock’n roll come gli Smugglers o beat-punk come gli Hi Fives. L’immagine della Lookout che è stata anche parte della sua forza era quella di una grande famiglia che aveva come luogo di riferimento per i live il mitico locale 924 Gilman, sorta di centro sociale gestito dagli stessi musicisti e fan. Il Punk rock raduno di Bergamo per lo spirito di comunità e per la presenza predominante del sound pop-punk degli anni ’90 può appunto essere associato all’etichetta di Berkley fondata da Larry Livermore (e poi malamente fallita) e al movimento che le stava dietro fortemente legato al 924 Gilman project.

Il Punk rock holiday è un grosso festival che si svolge dal 2011 a Tolmino in Slovenia (a 40 minuti dalla città di Gorizia) in uno splendido parco sul fiume Isonzo (Soca in sloveno) nella settimana precedente a Ferragosto. L’evento si sviluppa su 2 palchi, il main stage in mezzo agli alberi e il beach stage sulle rive del fiume. La line up per le band più importanti ricalca in buona parte quella del Bay fest che nei giorni successivi si svolge nella località balneare di Bellaria Igea Marina ma è molto diverso appunto per il tipo di location. Molte delle band che suonano al PRH e al Bay fest sono sotto contratto con la Fat Wreck Chords etichetta fondata da Fat Mike cantante dei NOFX nel 1990 e molte altre ricalcano il suono portato in voga dalla stessa negli anni ’90 definito punk melodico o hc melodico. Ad onor del vero quel tipo di suono era stato veicolato dalla più importante Epitaph records di Los Angeles fondata dal chitarrista dei Bad Religion Brett Gurewitz negli anni ’80 ma ormai quest’ultima nel roaster ha pochissime band di punk melodico e quindi non si può considerare un riferimento del genere.

Visti questi presupposti la provocazione iniziale che i 2 festival rappresentino in parte i movimenti che si sono sviluppati a partire dagli anni ’90 l’uno attorno alla Lookout records di Berkley e l’altro attorno alla Fat Wreck Chords di San Francisco non è poi così fuori fase.

Ci sono degli altri aspetti interessanti e comuni a questi due festival in particolare al PRR e al PRH si ha la sensazione di fare parte di una grande famiglia, tutti si sentono parte del movimento punk/hc dai contorni certo un pò sfumati ma con alcuni valori fondanti e una matrice sonora comune. Detto questo lo spirito che si respira è certamente molto forte e nonostante la diversa dimensione in entrambi si ha la sensazione di presenziare non solo ad uno spettacolo musicale ma anche ad un evento culturale, con aspetti artistici e di riflessione sociale e attenzione all’ambiente.

La parte promozionale di entrambi gli eventi si caratterizza per un’attenzione maniacale al merch che viene creato da artisti legati al mondo del punk/hc facendo diventare t shirt, bags, cappellini e anche i bicchieri riutilizzabili oggetti, di vero culto che vanno a ruba ai banchetti. Valore aggiunto del Raduno la compilation in vinile che esce ogni anno con un pezzo per ogni band presente e all’Holiday i bicchieri in plastica riutilizzabili da collezione con le grafiche diverse di ogni edizione. Certamente considerando il costo economico di tali eventi questo aspetto dà la possibilità a chi organizza di sostenere le spese, nel caso del Raduno mantenendo addirittura l’ingresso gratuito. Ed in effetti questo aspetto differenzia in modo sostanziale i due eventi, infatti il PRH di Tolmino utilizza la formula dell’abbonamento per tutta la durata dell’evento che va sold out già con mesi di anticipo, il pubblico è quindi molto selezionato mentre gli organizzatori di Bergamo proseguono sulla strada della gratuità per cercare di avvicinare il maggior numero di persone che vede perciò presenti anche un sacco di famiglie.

Quest’anno ho avuto la fortuna di poter partecipare ad entrambi i festival e vorrei raccontarvi alcune cose che mi sono piaciute particolarmente e inserire magari qualche modesto consiglio da pensionato che si apposta in cantiere. Partendo dal Punk rock Raduno devo dire che per un fan come me del pop/punk anni ’90 questo evento è pura magia di cui apprezzo ogni singolo momento. La completa assenza di divisione tra pubblico e band che girano indisturbate per il festival a brindare con chiunque e l’atmosfera da sagra paesana del punk rock per me è un valore aggiunto fondamentale. E poi ogni anno incredibilmente la line up riesce a soddisfare i miei sogni più reconditi e quest’anno senz’altro l’ennesimo arrivo di straordinarie band da tutto il mondo ha reso ancora più succulento il piatto sempre ricco. Non si tratta di osannare tutto ciò che viene da fuori, ed infatti il picco più alto per me sono stati i live dei nostri Manges e Stinking polecats, ma del prendere atto che certe band in Italia se non in un contesto come il Raduno non potrebbero mai permettersi di suonare facendolo diventare un’occasione unica. Come ci si aspettava i live di Huntingtons e Methadones sono stati pazzeschi, precisi e fedeli ai Ramones i primi e più energici i secondi con un Danny Vapid in vena di far festa. La sorpresa positiva sono stati i Discomfort Creatures, anche se la presenza di Chris Fogal ex dei Gamits non doveva nutrire dubbi sulla qualità del combo diviso tra Denver e Lugano (?) che sforna un veloce e dinamico punk rock tra Green Day e Dillinger four. Una conferma assoluta i grandissimi londinesi Zatopecks che grazie alla carica di Will De Niro, un autentico animale da palcoscenico, e un sound che spazia da Ramones a Clash, Undertones e Buzzcocks hanno infiammato il già caldo clima del Bombonera social club. Per quel che riguarda il materiale promozionale per me un assoluto vanto del PRR è quello di sfornare ogni anno una curatissima fanzine dell’evento con interviste a tutti i gruppi e gadget come spillette e occhiali 3d, pieno spirito do it yourself!

Al Punk Rock Holiday invece per me incredibilmente era la prima volta, un pò perchè il periodo combacia spesso con le vacanze, un pò perchè i biglietti non si trovano facilmente. Quest’anno grazie ad un’applicazione autorizzata di gestione della rivendita dei biglietti di chi per vari poteva non poteva esserci sono riuscito ad accaparrarmi un ingresso a prezzo onesto a ridosso del festival e così ho caricato la tenda in auto e sono partito per farmi le serate del mercoledì e giovedì. Ho amato fin da subito la location, la zona di Tolmino sul cristallino e freddo fiume Isonzo è magnifica e quando ti siedi fuori dalla tenda ad ammirare le montagne attendendo di recarti nell’area concerti il mondo sembra un posto migliore di quello che hai vissuto tutto l’anno. Nelle ore senza musica si ha la possibilità di visitare la vallata e di rilassarsi con una passeggiata sulle sponde del fiume; la cosa fantastica è che quest’ultima opzione può essere scelta anche per assistere ai concerti del Beach stage. Questo palco è certamente stato tra le cose che ho apprezzato di più, la possibilità di stare vicino al palco e ogni tanto mettere i piedi a mollo sorseggiandosi una birra è qualcosa di unico e rigenera corpo e anima. Sul piccolo palco le sorprese più belle, tra tante band abbastanza anonime mi hanno convinto i Direct hit! da Milwaukee che conoscevo per qualche pezzo interessante ma che hanno condensato energia e melodie e i belgi (?) the Rocket che hanno proposto un synth pop-punk fuori dagli schemi del festival vestiti da nerd collegiali e che anche per questo ho adorato. Sul main stage l’aspetto più affascinante è la possibilità per il pubblico di salire sul palco per avvicinarsi alle band e per dedicarsi liberamente allo stage diving, vola un pò di tutto anche tanti bambini. Il pubblico è impazzito con i Bouncing souls e su True believers sono partiti i fumogeni e sul palco un muro di gente festante. Il delirio ha raggiunto il culmine probabilmente con gli Interrupters che hanno dimostrato di saper stare sul palco e di meritarsi il successo ottenuto. Purtroppo non sono un amante dei grandi concerti soprattutto perché la visuale è spesso pessima, al Punk rock holiday con un pò di astuzia si può stare vicino al palco ma se non si ama stare nella calca non ci sono molte alternative se non salire su qualche albero come immancabilmente qualche folle ha fatto.

Consigli al PRR e al PRH? Due eventi così importanti e ben organizzati meritano solo lodi, ed in effetti per entrambi l’attenzione ai dettagli è qualcosa per cui meritano lunga vita; al Raduno le uniche difficoltà che ho trovato sono state la carenza di posti letto a prezzi decenti, sarebbe bello poter usufruire di una scontistica dedicata o uno spazio campeggio oltre all’ostello (che tra l’altro il prossimo anno non sarà più utilizzabile), mentre per il festival Sloveno potrei azzardare che nei momenti di maggior afflusso è stato complicato muoversi con un bambino al seguito per la difficoltà di trovare posti a sedere e un luogo adeguato per assistere al concerto.

Ma vorrei concludere con un altro aspetto positivo che accomuna i due festival. Al Raduno è impressionante come nonostante il grande afflusso di pubblico per un piccolo locale grazie al contributo di tantissimi ragazzi e ragazze volontari il servizio sia sempre puntuale e attento, un altro segno del coinvolgimento della città e dei suoi giovani all’evento. Al Punk Rock Holiday non credo ci siano volontari ma tutti quelli che ci lavorano dimostrano attenzione alla buona riuscita e al cercare di venire incontro alle esigenze degli ospiti; per fare un esempio mi è capitato di avere la batteria dell’auto scarica mentre mi trovavo in uno dei posti più remoti e bui del camping e i ragazzi della vigilanza mi hanno prontamente aiutato per farla ripartire, scontato?! Per me no!

See ya in the pit next year!

Punk rock raduno 6: 13/16 July 2023, Bergamo (IT)

Punk rock holiday 2.3: 8/11 august 2023, Tolmin (SLO) Sold out!